Il venerdì, una buona ragione per venire fin qui

Ieri era venerdì e non mi aspettava certo una giornata leggera.
Avevo un lab meeting alle 12 e subito dopo un appuntamento con tale Robert per parlare del mio futuro. Ero un po agitato.
Ma ecco il resoconto della giornata.

Arrivo presto per leggere un po di articoli, ma il laboratorio era praticamente deserto. Solo verso le 11 e mezza comincia ad affacciarsi qualcuno, e per le dodici ci sono tutti. Entriamo nella sala riunioni (eh, si qui ne hanno una ogni lab....) e noto una spianata di robbe da mangiare, panini ripieni di ogni tipo (di quelli americani con almeno 12 ingredienti diversi ognuno), schifezze varie (come potevano mancare) tipo patatine, biscottini, salatini, coca cola e via dicendo. Bene, oggi si scrocca, ho pensato.

Ma la riunione non era stata indetta per solo mangiare, ma anche per sentire tale Vincent raccontare di un articolo appena uscito che aveva suscitato il suo interesse per qualche oscuro motivo. In realtà trattavasi di uno degli studi più inutili usciti di recente, uno di quei casi in cui una stronzata colossale viene incartata così bene che riesce ad uscire su una delle migliori riviste......(un giorno bisognerà aprire un master per "Incartatori di Munnezza"......business, ragazzi)
Lo sventurato è un cino-giappo-coreano (ora non saprei distinguere bene) di quelli con la faccia mono-espressiva, come tatuata addosso. Insomma lo puoi anche prendere a sprangate, ma comunque vada, ti sorriderà cordiale. E per la performance con l'articolo, il poverino, più o meno a sprangate è stato preso.

Infatti erano già da due giorni che la gente chiacchierava e rifletteva su quanto fosse inutile l'articolo che ci avrebbe raccontato quel venerdì il nostro Vincent. Tant'è vero che appena entrati in stanza gli altri si sono fiondati tutti a mangiare come furetti a digiuno senza incularsi di striscio il muso giallo (senza alcuna offesa per il malcapitato) che parlava e si sforzava di catalizzare l'attenzione. Da notare che il poveraccio tra l'altro preso dalla presentazione non ha nemmeno scroccato il pranzo come gli altri, ma si è dovuto accontentare degli avanzi, dopo.
Arrivano le domande, e così, cordialmente gli fanno capire di essere un coglione, ma così, all'americana. Con quel modo di fare del tipo: su dai amico mio caro, benchè l'impegno ci sia tutto, il risultato è una cagata. Ma non importa, l'impegno è quello che conta! Bravo, continua così!!......lui chiaramente continuava a sorridere.

Ma andiamo avanti. Dopo lo show di Vincent iniziava il mio, in forma privata e senza cibo con Robert.
Robert è il mio compagno di stanza in laboratorio, un post-doc sulla trentina, che non ho capito per quale motivo mi continua a chiamare Alejandro (alla spagnola). Per il resto sono stato fortunato perche sia come fattezze che come carattere è quello che assomiglia di più a Franco (per chi non conoscesse Franco, si tratta dell'uomo più pazzo che conosca, uno che quando lo vedi la prima volta, giudicando le cazzate che dice non gli daresti una lira, invece mi hanno detto che si è anche addottorato. Ad ogni modo non ero presente e non ci credo molto.....). Un giorno di questi devo chiedere a Robert se ha discendenze sarde.....

Insomma l'incontro si svolge tranquillamente, non vengo trattato come il povero Vincent per fortuna, ed anzi ci mettiamo daccordo per il da farsi.
Ma ora arriva il bello. Nemmeno tre ore dopo il pranzo scroccato ed il colloquio con Robert inizia un seminario sulla carta pallosissimo, riguardo un modello computazionale che nientemeno riconosce i pronomi! Comincio subito a pensare le cose peggiori, e silenziosamente ad imprecare contro il modello americano che spende risorse, denaro ed intelligenze in simili cazzate. Ma mi sono dovuto ricredere.
Era invece interessante e molto ben fatto. Unica cosa è che il relatore del seminario farebbe bene ad iscriversi al nostro master di formazione per "Incartatori di Munnezza", visto che aveva per le mani una cosa fighissima ma incartata da schifo!!

Finito il seminario, Robert mi avverte che ci sarà da mangiare e da bere come rinfresco. Io, diffidente come sempre, gli dico vabbè....andiamo a fare un salto, ma poco perchè ho da fare (una se la anche un po tirare, no?)....
Bam!! una intera sala con un delirio di cose da mangiare ed una più assurda dell'altra. Pesce e carne tutto in versione Oriental, e quindi con verdurine sminuzzate, decorate e presentate belle belle in vassoi enormi. Mi giro e vedo un botto di birra e 6-7 bottiglie di vini diversi.
Pensiero 0.9 - Doh!!
Pensiero 1- Uhm, hai capito questi str....
Pensiero 2- Uhm, in fondo sono le sei di venerdì....sti cazzi cominciamo con la birra per ora!
Anche lì, tutte cavallette, ogni volta che arrivava un vassoio vedevi la gente sgomitare come se fossimo al mercato rionale di Palermo, ma quando però sono arrivati i rotolini di salmone ripieni di capperi e chissà cos'altro c'era dentro, non ci ho visto più. Abbandonati i pudori mi so' piazzato là davanti e mi so' detto: e mo chi me leva da qui, voglio proprio vedé! ed infatti, mi sono sbragato mezzo vassoio.
La giornata è finita in bellezza quando un cameriere ha portato sul tavolo un vassoio con degli stecchetti di legno e carne a tocchetti infilata.
ARROSTICINI?? Ebbene si! No arrosticini no party anche a Boston!!
In tutto e per tutto arrosticini di pecora (non abbruzzese, ma del massachusetts forse, ma va bene lo stesso). E vai così che conquistiamo il mondo......

Facendo un bilancio, il venerdì è un gran bel giorno. Forse per Vincent un po meno, ma basta non dover presentare al lab meeting che si scrocca da dio e si lavora quasi nulla tra seminari e compagnia bella. Unico rammarico è non averci dato giù con la birra, ma sono l'ultimo arrivato qui, e mi devo sciogliere ancora.
La prossima settimana ci devono solo provare a portare arrosticini e vino! Il primo nerd che passa lo sfido a fare una gara e lo faccio rimpiangere di essere nato!