Supermercati americani

Probabilmente tutti voi avrete visto almeno una volta le immagini di persone totalmente fuori misura tipiche del continente nord americano. A partire da questo si potrebbe discutere sul benessere, che insieme ad una serie di innegabili benefici, porta il suo effetto collaterale non da poco: l'eccesso ed il non necessario.
Ma di tutto ciò non mi frega niente e non vi sparerò il solito pippotto terzomondista. Al contrario mi interessa parlare di una cosa che mi sta più a cuore. Essendo psicopaticamente appassionato di cibo e bevande, sono convinto fin nelle ossa che un supermercato offra un occasione unica di osservare naturalisticamente una società. Converrete tutti con me che le cose veramente necessarie per la sopravvivenza sono solo tre ed una di queste è proprio mangiare......
Sicchè, arrivando al dunque parliamo del supermercato americano, o meglio del supermercato da me frequentato/studiato!

Premessa-1. Il fottutissimo supermercato in oggetto è lontanissimo da casa mia ed ogni volta la strada del ritorno è una via crucis di mie imprecazioni contro tutto e tutti, compreso nell'ordine: il clima avverso di questa regione, Newton che ha inventato la forza di gravità, gli USA, la chiesa, i santi tutti, qualche volta anche l'ONU, ma mai il santissimo e sempre sia lodato EURO.
Premessa-2. La premessa 1 può forse essere di aiuto nel comprendere le mie successive osservazioni.

Una volta arrivato ti si para davanti la sodoma del cibo, un luogo dove non esiste più il pudore umano.
Hai per caso sempre sognato una bistecca grande e spessa come un tavolino di IKEA? eccola!!
Ti piacciono le patate? Bene, ce ne sono di almeno 10 colori diversi, e di almeno 6 formati, dalle pachino-style a quelle grosse come i meloni.
Cereali per la prima colazione? Che ne so, ti svegli e ti viene voglia di fare una bella ed abbondante colazione come i film, con cereali-latte ecc? beh, so cazzi tuoi, il reparto cereali sembra la pista d'atterraggio di Fiumicino.
Hai promesso ai tuoi coinquilini una cena italiana e ti servono i pomodori?? beh in questo caso ti attachi, i pomodori proprio nun ce lì hanno e se ci sono te ne puoi permettere solo due.
Ed altri esempi se ne potrebbero fare mille, ma lasciamo stare....
Insomma a parte rare eccezioni la varietà e la scelta non manca ma, come qualcuno di voi riterrà corretto, la libertà è un concetto che si declina a suon di ampiezza della scelta disponibile. Che libertà è se devo scegliere tra la sbobba del regime e la sbobba del regime?
Esaminiamo un paio di casi di questa possibilità di scelta.

Potrei anche aver voglia di succo di arancia con solo una media quantità di polpa, con aggiunta di vitamine ma non di calcio. Mi potrei alzare un giorno e sentire il bisogno di pane alla cannella, fagioli caramellati, e perche no, di coca cola alla ciliegia. E fin qui tutto bene, se ho le papille gustative ed il palato con la sensibilità di un cassonetto della munnezza sono solo cavoli miei, è la mia libertà, e che cavolo!!
Però non dimentichero mai la faccia del crucco che ho in casa quando ha visto una birra addizionata di caffeina, guaranà e ginseng. Proprio lui che è uno di quei duri e puri che credono fermamente al dogma della trinità tedesca (weisswurst-brezel-senf-weissbier, vabbè so 4 ma mi faceva gioco dire che erano 3).
Piuttosto mi fa incazzare la stupidità.
Dico ma, che CAXX0 DI MOTIVO CI STA NELL' INFORMARMI CHE IL SALE CHE HO APPENA COMPRATO E' RIGOROSAMENTE "FAT FREE"????
Che me lo diano per "33% sodium less", va pure bene (e fino ad un certo punto, visto che se il sale è NaCl non vedo come abbiano tolto il sodio, boh), ma bisogna avere una laurea in chimica per capire che il sale non c'ha grassi??!!??!!
Passiamo avanti (tristemente).
Questa moda del "low fat" è già da diversi anni che imperversa da queste parti, e come mi racconta l'altro sventurato coiquilino, non attecchisce più tra le masse americane come una volta..... la domanda a questo punto è: si saranno probabilmente accorti che per ogni yoghurt, formaggio e pane "low fat" che buttano dentro c'è un debito di moto fisico e qualche kilo di carne e patatine di troppo?
A quanto pare no. Non siamo di fronte ad un caso di rinascita della consapevolezza alimentare del cittadino medio, ma solo una incapacità dei publicitari locali di smuovere le budella del consumatore con messaggi efficaci.
Ed a tale scopo le migliori intelligenze nel campo della comunicazione americana hanno, grazie a dio, partorito il nuovo slogan in grado di far decollare di nuovo i consumi:

!!!!!! "LOW CARB" !!!!!!

(Che starebbe per basso contenuto di carboidrati)
A tale scopo sono spuntati come funghi prodotti "low carb". Ogni grossa multinazionale non ha voluto perdere il treno ed ha inserito nella sua linea almeno un "low carb", la coca cola ad esempio. Per inciso la coca cola era già "light", ora che è anche "low carb" non oso immaginare che immensa cagata sia diventata!
Per vostra fortuna non ho intenzione ne voglia di smaronarvi sulla necessità dei carboidrati, ma vi lascio con un ultimo aneddoto.

Caffetteria del mit, stand vari con cibi di tutte le cucine del mondo, ed immancabile pizzeria.
Sopra la pizza campeggiava un fiero, appariscente e sfacciato cartello con su scritto:

- HERE WE SELL ONLY LOW CARB PIZZA -
..................
Dopo questa mi è venuta fame, vado a cenare con la mia soia OGM e la bistecca agli estrogeni.
Non vedo l'ora che mi spuntino le pinne che promettono sul retro della confezione, così una volta tornato potrei far invidia a tutti i miei amici.

No comments: