«CRISI: INVENZIONE DELLA SINISTRA E DEI SUOI GIORNALI» - Berlusconi ha iniziato attaccando i giornali e radio («C'è qualcosa che non va nella radio della Confindustria che tutte le mattine attacca il governo») che diffondono pessimismo e notizie non vere, spronando gli industriali al'ottimismo. «Non è vero che ci siamo impoveriti in questi anni. Siate ottimisti, sono aumentate perfino le nascite. La crisi è solo nella volontà della sinistra e nei giornali che sono suoi alleati. Si sono inventati un declino che non c’è per andare al potere. Sappiate che per loro le imprese sono solo macchine che consentono lo sfruttamente dell’uomo sull’uomo, che il profitto è lo sterco del diavolo».
«CHI APPOGGIA LA SINISTRA HA SCHELETRI NELL'ARMADIO» - Poi, per rimarcare il suo discorso, infervorato il premier ha detto: «L'imprenditore che dà il suo appoggio alla sinistra è uscito di testa. Chi appoggia la sinistra e si mette sotto il mantello protettivo di Magistratura democratica significa che ha qualcosa da nascondere, qualche scheletro nell'armadio», ha affermato Berlusconi riferendosi a Diego Della Valle, che in prima fila scuoteva la testa e gridava «vergogna!» («Prego il signor Della Valle che se si rivolge al presidente del Consiglio: gli dia del lei e non del tu»). Berlusconi ha poi invitatogli imprenditori a lavorare di più e a frequentare un po’ meno Confindustria («Stiamo di più in fabbrica, così si porta avanti l'Italia, non piangendoci addosso»).
«Mi preoccupa molto lo stato in cui ho visto Berlusconi», ha replicato Della Valle. «Tutte le persone che gli vogliono bene, gli stiano vicino».
APPLAUSI E FISCHI - Tra i vertici di Confindustria, alle parole del premier, è sceso il gelo. Nessuno ha applaudito, mentre in platea si scatenava il putiferio tra i cori da stadio («Silvio! Silvio!») degli attivisti di Forza Italia che avevano riempito le ultime file del convegno (gli organizzatori parlano di 300 persone accreditate all'ultimo momento), gli applausi della base dei piccoli imprenditori del Nord-est e i fischi di alcuni altri. «In sala non c’erano solo imprenditori», ha commentato Pininfarina. «Credo che quelli che sono intervenuti durante il dibattito poco avessero a che fare con noi industriali. Confindustria non vuole essere pessimista, ma realista; le cifre e i dati sono conoscenza e non disfattismo».
Giancarlo Santalmassi, direttore di «Radio 24», la radio della Confindustria accusata da Berlusconi: «L'Ialia è a crescita zero. Fatti, non parole».
LA STAMPA DEL CENTRODESTRA - Tutti positivi ed entusiasti i commenti della stampa uscita domenica (in pratica solo i giornali di proprietà della famiglia Berlusconi, quelli dei partiti del centrodestra e quelli vicini alla Casa delle libertà). Il Giornale: «Berlusconi si riprende gli industriali». Quotidiano Nazionale: «Ciclone Silvio. Arringa tra gli applausi». Il Tempo: «Silvio torna a ruggire. Il popolo di Confindustria scarica Prodi». Il Secolo d’Italia (organo di An): «Lo scatto del premier. Strappa applalusi alla platea di Confindustria e batte nettamente il Prof. sul terreno delle proposte». Libero: «La rabbia e l’orgoglio di Silvio. Bentornato al Cavaliere che esce dal sonno. Il centrodestra ritorna a sperare». La Padania (organo della Lega Nord): «Berlusconi stende i fighetta di Confindustria. In un colpo solo, Montezemolo e Della Valle perdono la leadership e la faccia».
Coriere della Sera, giornale comunista 19/3/2006
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